Discussione:
Indovinello [Divina Commedia]
(troppo vecchio per rispondere)
ildruido
2005-09-12 12:55:43 UTC
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C'era un canto del paradiso che mi ha molto suggestionato al liceo, ogni
tanto ci ripenso e vorrei tanto rileggerlo. L'immagine era di un Angelo
gigantesco che camminava, e Dante descriveva il suo aspetto, il modo di
muoversi, l'effetto che faceva.. Siccome non ho voglia di rileggere tutta la
Commedia, qualcuno ha idea di cosa parlo (chiedo venia, ho letto dante a
scuola 15 anni fa...) ??

grazie mille
Ild
Paolo Cassoli
2005-09-12 18:14:22 UTC
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On Mon, 12 Sep 2005 14:55:43 +0200, "ildruido"
Post by ildruido
C'era un canto del paradiso che mi ha molto suggestionato al liceo, ogni
tanto ci ripenso e vorrei tanto rileggerlo. L'immagine era di un Angelo
gigantesco che camminava, e Dante descriveva il suo aspetto, il modo di
muoversi, l'effetto che faceva.. Siccome non ho voglia di rileggere tutta la
Commedia, qualcuno ha idea di cosa parlo (chiedo venia, ho letto dante a
scuola 15 anni fa...) ??
grazie mille
Ild
Sospetto che possa essere il messo del cielo che apre la porta della
città di Dite nel IX canto dell'Inferno (Nel Paradiso come potrebbe un
angelo "camminare"?)

E già venia su per le torbide onde
un fracasso d'un suon, pien di spavento,
per cui tremavano amendue le sponde,
non altrimenti fatto che d'un vento
impetuoso per li avversi ardori,
che fier la selva e sanz'alcun rattento
li rami schianta, abbatte e porta fori;
dinanzi polveroso va superbo,
e fa fuggir le fiere e li pastori.
i occhi mi sciolse e disse: «Or drizza il nerbo
del viso su per quella schiuma antica
per indi ove quel fummo è più acerbo».
Come le rane innanzi a la nimica
biscia per l'acqua si dileguan tutte,
fin ch'a la terra ciascuna s'abbica,
vid'io più di mille anime distrutte
fuggir così dinanzi ad un ch'al passo
passava Stige con le piante asciutte.
Dal volto rimovea quell'aere grasso,
menando la sinistra innanzi spesso;
e sol di quell'angoscia parea lasso.
Ben m'accorsi ch'elli era da ciel messo,
e volsimi al maestro; e quei fé segno
ch'i' stessi queto ed inchinassi ad esso.
Ahi quanto mi parea pien di disdegno!
Venne a la porta, e con una verghetta
l'aperse, che non v'ebbe alcun ritegno.
«O cacciati del ciel, gente dispetta»,
cominciò elli in su l'orribil soglia,
«ond'esta oltracotanza in voi s'alletta?
Perché recalcitrate a quella voglia
a cui non puote il fin mai esser mozzo,
e che più volte v'ha cresciuta doglia?
Che giova ne le fata dar di cozzo?
Cerbero vostro, se ben vi ricorda,
ne porta ancor pelato il mento e 'l gozzo».
Poi si rivolse per la strada lorda,
e non fé motto a noi, ma fé sembiante
d'omo cui altra cura stringa e morda
che quella di colui che li è davante;
e noi movemmo i piedi inver' la terra,
sicuri appresso le parole sante.
ildruido
2005-09-13 15:52:34 UTC
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Post by Paolo Cassoli
Sospetto che possa essere il messo del cielo che apre la porta della
città di Dite nel IX canto dell'Inferno (Nel Paradiso come potrebbe un
angelo "camminare"?)
No... sono sicuro che era nel Paradiso :-)

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