Post by FiorelisaSono curiosa!
il periodo, è l'arma
Post by Lutrinsegreta di Manzoni, Verga trae forza solo dai temi, ma in quanto a
stile...sappiamo tutti come va la questione.
Ah sì? Perchè non ti piace lo stile di Verga?
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mettiamo a confronto due passi dei promessi sposi e dei malavoglia:
I PROMESSI SPOSI:
Il nostro Abbondio *non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno*,
*tutta una serie di litoti*
*s'era dunque accorto*
*anastrofe, (inversione) necessaria per mantenere l'andamento spedito
del peridodo*
prima quasi di toccar *gli anni della discrezione*,
*elegante perifrasi per «vecchiaia»*
d'essere, in quella società, come un vaso di terra cotta, costretto a
viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro.
*arguta metafora*
Aveva quindi, assai di buon grado, ubbidito ai parenti, che lo vollero
prete. Per dir la verità, non aveva gran fatto pensato agli obblighi e
ai nobili fini del ministero al quale si dedicava: procacciarsi di che
vivere con qualche agio, e mettersi in una classe riverita e forte, gli
eran sembrate due ragioni più che sufficienti per una tale scelta. Ma
una classe qualunque non protegge un individuo, non lo assicura, che
fino a un certo segno: nessuna lo dispensa dal farsi un suo sistema
particolare. Don Abbondio, assorbito continuamente ne' pensieri della
propria quiete, non si curava di que' vantaggi, *per ottenere i quali
facesse bisogno d'adoperarsi molto, o d'arrischiarsi un poco*.
*bel parallelismo*
Il suo sistema consisteva principalmente nello scansar tutti i
contrasti, e nel cedere, in quelli che non poteva scansare. *Neutralità
disarmata*
*studiata ad arte contraddizione di termini «ossimoro»*
in tutte le *guerre* che scoppiavano intorno a lui, dalle *contese*,
allora frequentissime, tra il clero e le podestà laiche, tra il militare
e il civile, tra nobili e nobili, fino alle *questioni*
*esempio di accumulazione e dimostrazione di abbondanza d'eloquio «copia
dicendi»*
tra due contadini, nate da una parola, e decise coi pugni, o con le
coltellate. Se si trovava assolutamente costretto a prender parte tra
due contendenti, stava col più forte, sempre però alla retroguardia, e
procurando di far vedere all'altro ch'egli non gli era volontariamente
nemico: pareva che gli dicesse: ma perché non avete saputo esser voi il
più forte? ch'io mi sarei messo dalla vostra parte. *Stando* alla larga
da' prepotenti, *dissimulando* le loro soverchierie passeggiere e
capricciose, *corrispondendo* con sommissioni a quelle che venissero da
un'intenzione più seria e più meditata, *costringendo*, a forza
d'inchini e di rispetto gioviale, anche i più burberi e sdegnosi, a
fargli un sorriso, quando gl'incontrava per la strada, il pover'uomo era
riuscito a passare i sessant'anni, senza gran burrasche.
*ultimo brano in cui si vede come riesca a subordinare per asindeto più
e più proposizioni, ecco perché parlo di «arte del periodo»*
VERGA: I MALAVOGLIA:
Lo speziale teneva conversazione sull'uscio della bottega, al fresco,
col vicario e qualchedun altro. *Come* sapeva di lettere
*indebita aferesi <come>=<siccome> che non ha una valida
giustificazione se non forse quella di imitare il miserabile modo
d'esprimersi della gente incolta, intento ancor più miserabile*
leggeva la gazzetta, e la faceva leggere agli altri, e ci aveva anche la
Storia della Rivoluzione francese, che se la teneva là, a portata di
mano, sotto il mortaio di cristallo, *perciò*
*<per-ciò> non <perciò>*
quistionavano tutto il giorno con don Giammaria, il vicario, per passare
il tempo, e ci pigliavano delle malattie dalla bile; ma non avrebbero
potuto stare un giorno senza vedersi. Il sabato poi, quando arrivava il
giornale, don Franco spingevasi sino ad accendere mezz'ora, ed anche
un'ora di candela, a rischio di farsi sgridare dalla moglie, onde
spiattellare le sue idee, e non andare a letto a mo' dei bruti, come
compare Cipolla, o compare Malavoglia. L'estate poi non c'era neppur
bisogno della candela, giacché si poteva star sull'uscio, sotto il
lampione, quando mastro Cirino l'accendeva, e qualche volta veniva don
Michele, il brigadiere delle guardie doganali; e anche don Silvestto, il
segretario comunale, tornando dalla vigna si fermava un momento.
*in questo periodo, dan fastidio due cose soprattutto, <accendeva> in
debitamente ripetuto tale e quale senza nemmeno la briga di cercarsi un
sinonimo, oforse perchè il lessico del verga era molto povero, il che io
sospetto fortemente e quindi era forzato a ripetersi, e <candela>, ma
d'altronde pare di essere nel regno del <pleonasmo>*
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Siccome scrivere è un'arte che è anche un estiere, bisogna impararlo
bene e spesso non basta questo, bisogna nche avere pensieri nobili. la
stessa differenza tra manzoni e verga, esiste tra le opere di Gluck e
quelle di Mozart, prova a confrontare L'alceste e le nozze di figaro e
capirai che il primo è un compositore divino attento a rendere tutte le
sfumature del sentimento, il secondo invece è un volgare fabbricatore di
note, almeno nell'opera che ti ho citato